Fatturazione elettronica per professionisti sanitari: c’è l’ok del Garante Privacy

Il Garante Privacy ha evidenziato la conformità del nuovo sistema di fatturazione elettronica per i professionisti sanitari con la normativa sulla protezione dei dati personali (Garante per al protezione dei dati personali, nota 21 marzo 2025, n. 533).

In merito all’introduzione del nuovo sistema di fatturazione elettronica per i professionisti sanitari, previsto per entrare in vigore il 1° gennaio 2026, il Garante per la protezione dei dati personali ha affermato essere in linea con la normativa in materia di protezione dei dati personali.

 

Al riguardo il Garante ha risposto ad alcuni quesiti posti dagli operatori che effettuano prestazioni sanitarie nei confronti dei loro pazienti

 

In particolare, con il parere favorevole del 7 dicembre 2023, il Garante privacy ha ritenuto che il decreto del Ministero dell’economia e delle finanze sulle modalità di utilizzo da parte dell’Agenzia delle entrate dei dati fiscali delle fatture e dei corrispettivi trasmessi al Sistema Tessera Sanitaria individuasse misure appropriate a tutela dei dati sanitari degli assistiti.

 

Viene, inoltre, specificato che l’Agenzia delle entrate potrà accedere solo ai dati strettamente necessari per le finalità fiscali, escludendo i dati relativi alla salute degli interessati (descrizione della prestazione e codice fiscale dell’assistito).

 

Attualmente, il quadro normativo vigente, che rimarrà in essere fino al 31 dicembre 2025, stabilisce che in nessun caso le fatture elettroniche relative all’erogazione di prestazioni sanitarie nei confronti degli assistiti debbano essere emesse tramite il Sistema di Interscambio.

CCNL Scuola: previsto il pagamento dell’IVC con la retribuzione di aprile

Nel cedolino di aprile saranno presenti le voci relative alle indennità di vacanza contrattuale 2022-2024 e 2025-2027

Ad aprile verrà erogata, per il personale del comparto Istruzione e ricerca, l’indennità di vacanza contrattuale relativa al CCNL 2025-2027 che si sommerà all’IVC già in godimento relativo al triennio contrattuale 2022-2024. Difatti, nonostante il CCNL 2022/2024 sia già scaduto, ancora non è stato rinnovato e pertanto saranno presenti nella busta paga di aprile l’IVC riguardante sia il CCNL 2022/2024, sia il CCNL 2025-2027.
L’indennità verrà corrisposta, secondo gli importi indicati nella tabella pubblicata dalla Ragioneria Generale dello Stato (RGS), in due diversi scaglioni:
– un importo pari allo 0,6% degli stipendi tabellari nel periodo compreso tra il 1° aprile ed il 30 giugno 2025;
– nella misura dell’1% dal 1° luglio 2025.
Tali importi verranno riassorbiti al momento della stipula del contratto di settore. 

Sicurezza sul lavoro: chiarimenti dell’INL su sanzioni e macchinari

Pubblicati chiarimenti come previsto dall’accordo Stato Regioni del 27 luglio 2022 (INL, circolare 18 marzo 2025, n. 2668).

In coerenza con quanto disposto dall’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e di Bolzano n. 142 del 27 luglio 2022 e a seguito del confronto tecnico avvenuto tra l’Ispettorato nazionale del lavoro (INL) e il Gruppo Tecnico Interregionale Salute e Sicurezza sul Lavoro, l’Ispettorato ha fornito alcuni chiarimenti sulle modalità di applicazione delle sanzioni ai precetti riconducibili alla stessa categoria omogenea e su alcuni aspetti riguardanti le macchine ricadenti nel regime ante direttiva 89/392/CEE. 

In particolare, riguardo al primo aspetto, infatti, il datore di lavoro deve provvedere affinché i luoghi di lavoro siano conformi ai requisiti di sicurezza indicati nell’allegato IV al D.Lgs. n. 81/2008. Ogni punto dell’allegato IV disciplina i requisiti di sicurezza con riferimento a una classe di interessi riguardanti l’ambiente di lavoro (ad esempio, stabilità e solidità al punto 1.1, altezza, cubatura e superficie al punto 1.2, pavimenti, muri, soffitti, finestre e lucernari dei locali scale e marciapiedi mobili, banchina e rampe di carico al punto 1.3 ecc.). Pertanto, tutti i precetti che sono ricompresi in ogni singola classe di riferimento, in quanto raggruppati sulla base di un criterio selettivo finalizzato alla tutela di un comune interesse specifico o requisito di sicurezza (la stabilità e la solidità oppure le vie di uscita e di emergenza oppure le porte e portoni ecc.) rientrano nella stessa categoria omogenea.
L’INL chiarisce dunque che la violazione di più precetti rientranti in una medesima categoria (ad esempio 1.1.1 e 1.1.7) non dà luogo ad un concorso materiale di illeciti ma a una violazione unica.

Viceversa, la violazione di più precetti rientranti in diverse categorie (ad esempio 1.1.1 e 1.2.6) comporta la violazione di più illeciti. Il datore di lavoro deve anche valutare i requisiti di sicurezza posseduti dall’attrezzatura di lavoro in base all’allegato V del medesimo decreto legislativo, applicabile per le macchine prodotte e utilizzate prima del 21 settembre 1996.
Nell’ambito della valutazione dei rischi, il datore di lavoro ritiene talvolta opportuno affidarsi, per la verifica di tale conformità, a un tecnico abilitato, il quale attesta la rispondenza dell’attrezzatura di lavoro ai requisiti previsti all’allegato V del D.Lgs. n. 81/2008.
A riguardo, l’Ispettorato evidenzia che il legislatore non ha previsto, in capo al datore di lavoro, alcun obbligo in tal senso; di conseguenza, la mancanza dell’attestazione a firma di un tecnico abilitato per le attrezzature “ante direttiva” 89/392/CEE non costituisce presupposto per accertarne la non conformità ai requisiti generali di sicurezza di cui all’Allegato V. Pertanto, in sede di ispezione, si dovrà verificare, oltre alla corretta valutazione dei rischi, la conformità ai requisiti generali di sicurezza di cui all’allegato V. 

Macchine ante D.P.R. n. 459/1996

Per quel che concerne le macchine e le attrezzature costruite e/o immesse sul mercato antecedentemente all’entrata in vigore del D.P.R. n. 459/1996, l’Ispettorato evidenzia che non sono soggette alla redazione da parte del costruttore del libretto di uso e manutenzione, obbligo introdotto dalla richiamata normativa e ribadito dal successivo D.Lgs. n. 17/2010.
Quindi, l’INL ritiene non obbligatoria la redazione integrale del manuale di uso e manutenzione, ma è necessario che il datore di lavoro predisponga schede tecniche/procedure o istruzioni operative, nelle quali siano riportate le norme comportamentali e le misure di sicurezza adottate e le indicazioni indispensabili a garantire la sicurezza dei lavoratori (allegato V, punto 9.2, D.Lgs. n. 81/2008).